Nonostante la pioggia fastidiosa, una cinquantina di persone alle h 15 puntuali si è incamminata per il “percorso breve”, ovvero la risalita del Valdarello, passando accanto alla casa della “Spagnola”, vicino alla vecchia fornace della Comba, fermandosi nel luogo in cui a metà ‘700 si era iniziata la costruzione della chiesa del Valdarello, studiando le 3 crocifissioni rimaste, datate 1793 e realizzate dalla stessa mano, con il Cristo crocifisso al centro, Maria a sinistra e a destra un santo, Antonio abate al Belvedere, Giovanni Battista e Francesco al Valdarello.

Il primo incontro è avvenuto con Lele Viola, scrittore e storico, nonostante lui non si definisca tale. Un incontro semplice e profondo, in cui sono stati trattati tanti temi: la scrittura, il rapporto tra lo scrivere e i luoghi, la scelta di vivere a Cervasca e le scelte di vita, il rapporto di coppia, l’eredità culturale e morale dei nonni, la bellezza di essere a sua volta nonno. Lele ringrazia tutti per la visita, saluta e si scusa perché un problemino di salute gli impediva di sorridere come suo solito!

Il secondo incontro è avvenuto con l’arte e la nostra storia. Grazie alla disponibilità dei Signori Garino e alla competenza artistica e comunicativa di Elisa Cartei, ora conosciamo bene le origini della storia religiosa di due comuni e riconosciamo lo stile di Pietro da Saluzzo, autore degli affreschi dell’abside. Qualche ricordo della vita di altri tempi con Lucia e via, verso il terzo e ultimo incontro.

Ed eccoci infine nello studio di Mario Mondino, che ci ha presentato le forme che disegna con l’acciaio, il marmo, il legno. Affascinante ed inatteso assistere al racconto della nascita delle sue opere, nel ricordo dell’esperienza del padre fabbro e alla ricerca di semplicità e armonia di forme arcaiche e modernissime. Anche Mario ci ringrazia per la visita, come Lele: che speciali questi artisti; ci aprono la loro casa e il loro cuore, ci offrono cose buone… e poi ci ringraziano!

Come previsto, benché accorciato, il percorso è stato davvero speciale. “Abito qui da sempre e non ero mai andato al Belvedere” ha commentato Renato; e un altro: “Ma quanta bella gente abita a Cervasca! Abbiamo persone importanti che vivono qui con semplicità e noi non lo sappiamo!”

Altri commenti…

E’ stato un buon pomeriggio. Ringraziamo tutti

Grazie per il bel pomeriggio trascorso tra la storia, l’arte e l’umanità sincera del territorio di Cervasca…

In quella stanza stipata (da Lele) ci è stato fatto il dono dell’accoglienza; siamo stati avvolti e accarezzati dalla poesia e dal delicato canto allo “spirito” dei luoghi…

Grazie per la bella passeggiata…