Per il 9° anno consecutivo Vivere Cervasca odv propone per la Giornata Internazionale dell’8 marzo una serata di condivisione e amicizia su un aspetto o una caratteristica della vita della donna oggi e nel passato. Non un 8 marzo di denuncia (anche se ne condividiamo le ragioni) ma di lettura della realtà e riflessione, seria ma non troppo, gradevole e costruttiva.
La serata è stata introdotta dal saluto di Nadia Martini in rappresentanza del comune di Cervasca con Daniela Benessia, e da ben due rappresentanti della Banca di Caraglio, da sempre nostro sponsor: Tiziana Streri e Alessandro Arnaudo.
Quest’anno abbiamo ascoltato alcune protagoniste del mondo dello sport: Gemma Giordanengo, cervaschese di origine (anzi: nata a Pratogaudino), podista come il fratello, la cognata e la sorella Antonella che non è più con noi; Cristina Miraglio, borgarina, già docente presso la media di Cervasca, che ha fatto canoa e ciclismo e ora si impegna con l’orienteering; Giulia Viada, tostissima arbitro di pallapugno, anche lei di famiglia impegnata nel campo della pallapugno; Paola Pani, Karateka, responsabile della palestra di Borgo di cui ha raccolto l’eredità dal fratello, che ha vinto a settembre il campionato del mondo nella categoria donne 60-64. E infine, lei: la “piccola” e grandissima Stefania Belmondo, la seconda donna italiana più medagliata, 10 medaglie olimpiche, 13 iridate, 23 in campionato del mondo.
Sorprendenti le loro risposte.
Chi ti ha ispirato, ha chiesto Eleonora. Pensavamo un grande campione, un insegnante illuminato… Invece abbiamo per tre volte (Stefania, Cristina e Giulia) sentito dire che il padre è stato l’esempio e l’incoraggiamento e due volte il fratello (Paola e Gemma). “Mio padre mi incoraggiava, mi ha fatto gli sci di legno e li ha dipinti di rosso, con due bacchette con le rotelline in fondo” ha detto Stefania. Padri che sono stati di esempio, che hanno sostenuto senza pretendere prestazioni, che hanno incoraggiato lasciando liberi.
Quanti sacrifici, ha chiesto Silvia. Tutte d’accordo: la passione vince qualunque sacrificio. E poi i risultati ti ricompensano di tutto. Per Cristina, lo sport è stato l’occasione per creare amicizie e relazioni, gente con cui stare bene. La discoteca non era una passione né per lei né per le altre…
E la famiglia? e i figli? ha chiesto Lorenzo. Giulia non ha proprio il tempo per pensare ad una famiglia… troppo impegnata con l’arbitraggio e (aggiungiamo noi) a tenere a bada i maschietti in campo… Cristina e Paola hanno figli sportivi e quindi sono “autorizzate” a continuare. Stefania ha lasciato l’agonismo quando si è resa conto che ai bambini mancava la sua presenza. Lè è costato molto lasciare, ma ha ritenuto più importante essere una madre presente. Gemma ricorda ancora la sorella, “che era più brava di me”.
Come pensi o vivi il dopo? C’è stato un dopo per Paola, che poi ha ripreso quando si è trattato di accompagnare le figlie. Cristina vive il dopo rispetto alla canoa e al ciclismo agonistici, ma continua a pedalare e si impegna con l’orienteeering. Continuano Gemma e la giovanissima Giulia. Pedala per diletto e scia anche per lavoro Stefania, che però ha sofferto parecchio l’abbandono del mondo dell’agonismo: continuano a mancarle le gare, “l’adrenalina” che senti prima della partenza, il piacere della competizione. E le manca la neve, quella che a Festiona non c’è più.
Esiste un “problema femminile” nel mondo dello sport? Sì, esiste. Nel Karate è esplicito: la squadra maschile è quella che conta. Stefania, ancora ragazza, era stata invitata a tornare a casa a fare la maglia. Giulia deve precisare subito le regole del gioco, per non soccombere ai giocatori che la sovrastano anche di corporatura.
Tutte le nostre sportive hanno “ammiratori” in sala, ma è giusto dire che tanti sono qui per la ragazza della Valle Stura, oggi felice carabiniere forestale. E’ contenta del suo lavoro (“Siamo state le prime, io, Di Centa, Paruzzi, ad avere la sicurezza di un lavoro quando avremmo terminato l’attività agonistica”), che la mette in contatto con tanta gente, soprattutto giovani. Ricordiamo anche il suo passato con un breve filmato della vittoria della 15 km a Salt Lake City. Un applauso sale spontaneo dalla sala quando le immagini ci presentano il sorpasso della Lazutina e non si riesce più ad ascoltare il commentatore che urla: “Scavalca e se ne va… se ne va… per la medaglia d’oro! Che bello!”
E che dire dei nostri musicisti. Serietà, competenza e impegno professionali, ma che simpatia, semplicità, empatia tra di loro e con i partecipanti. Lavorano e continuano a studiare per perfezionare lo strumento o la voce. Jacopo Porrini, chitarrista, fa il programmatore, ma con il sogno di poter riprendere seriamente gli studi musicali. Giulia Battistino sta completando il conservatorio e progetta di riuscire ad inserirsi nel mondo della scuola, oltre a cantare e suonare. Michele Dutto, impiegato, canta con un coro e si diletta anche di costumi d’epoca. Tre ragazzi speciali che, guidati dagli insegnanti del Palcoscenico, hanno emozionato i presenti con le canzoni sulle donne di Fiorella Mannoia, Noemi, Zucchero, Nina Zilli…
Qualche commento: “Serata piacevole e mai banale”. “Le grandi donne sono quelle che non se la tirano, ma conservano la semplicità di quando erano ragazze”. “Serata piacevolissima… Mi sono proprio divertita” dice una protagonista. E un’altra “Un clima caldo e accogliente”.
Coraggio, ragazze, e buona festa della donna.
Le sportive si presentano:
Stefania Belmondo si presenta: https://youtu.be/lY7qcOuZDg8
Gemma Giordanengo si presenta: https://youtu.be/FRzDPTcV7_I
Cristina Miraglio si presenta: https://youtu.be/UibSQjz2j4E
Giulia Viada si presenta: https://youtu.be/D9Ah-GZhF1I
Paola Pani si presenta: https://youtu.be/JrA-3nIcSR0