Così affermava un filosofo del ‘700. In mezzo alle terribili vicende seguite all’invasione di uno stato sovrano da parte di un paese vicino, per l’Unione Europea si aprono grandi spazi di ripensamento e di rifondazione. In sintesi, può essere questo il messaggio della serata di venerdì 13 maggio, condotta dal Dr. Franco Chittolina, fondatore e animatore di Apice, Associazione per l’Incontro delle Cultura in Europa. A partire dalle tre emergenze del momento (umanitaria, economica, politica), Chittolina ha presentato all’attento uditorio un’analisi approfondita delle scelte effettuate sinora dai responsabili dell’UE, dei rapporti con la Nato, dei problemi legati agli allargamenti ad est (già effettuati o in via di progettazione).
Due “compiti a casa” per seguire in tempo reale lo sviluppo della situazione:
- la rilettura dell’art. 11 della costituzione italiana, che pone i presupposti per nuove forme organizzative di tipo federativo (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.)
- leggere gli articoli sul sito di Apice, all’indirizzo https://www.apiceuropa.com/; in particolare collegarsi al link https://bit.ly/uepaceperduta giovedì 19 maggio, alle ore 20,45 per un incontro sul tema “Unione europea e la pace perduta”; presente anche Domenico Quirico.


