Il 10° Cammino della Libertà, che segnava anche i 10 anni di attività della nostra associazione, avrebbe dovuto essere illuminato dalle candele, nel percorso tra le case di Cervasca programmato per la serata del 23 marzo. Ma il tempo “non ha accompagnato”, come si dice dalle nostre parti: tanto freddo e un po’ di pioggia ci hanno convinti a rinunciare. Ma solo per quest’anno, ci siamo detti!
Nel salone polivalente, dove ci siamo ritrovati, abbiamo acceso altre luci: quelle di persone vissute in vari contesti negli ultimi 100 anni, che in nome della libertà hanno sacrificato la vita. Dopo l’introduzione dell’assessore Nadia Martini, della presidente di Vivere Cervasca e del capogruppo degli Alpini, hanno parlato varie persone: Aurelio Tonello ha presentato la figura di Giacomo Matteotti a 100 anni dalla morte; Renzo Paruzza ha parlato della primavera di Praga e di Jan Palach, per poi spostarsi in sud Africa e parlare di Nelson Mandela; Matteo Galleano ha parlato del Cile, della figura di Allende e degli strupi di regime al tempo dei colonnelli. Rimanendo in America latina, Lucia ha ricordato i desaparecidos, le Madres di Plaza de Maio e in particolare Vera Vigevani Jarach mentre Beppe Tomatis ci ha portati in centro America con il vescovo Romero, difensore dei poveri, martire e santo. Infine siamo andati in Russia con Aldo Serale, che ha parlato di Putin e di due vittime illustri, Anna Politkovskaja e Alkexej Naval’nyj.
Ma la libertà in Italia e nel mondo è una conquista raggiunta? No, ha concluso Lele Viola. Attenti, perchè le dittature nascono rassicuranti!