Insolito poetico Natale Parlare di Natale ha sempre un richiamo profondo: l’infanzia, il bisogno di sperare in un mondo migliore, la fede per alcuni. Sarà il tema trattato, o la bravura di Massimo Ferrari e Don Martino Pellegrino che hanno illustrato le poesie di Ungaretti, Quasimodo, Alda Merini e Beppe Rosso, sarà il fascino delle musiche religiose medioevali di Mario Cottura e Simone Bruno, sarà la bellezza della piccola chiesa della Madonna del Carmine…. saranno tutte queste cose messe assieme…. Sarà… Di fatto la scommessa di trascorrere una serata in ascolto di qualcosa di bello e di coerente con le finalità dell’associazione è pienamente riuscita. Una bella serata, in un clima di attenzione e amicizia. Con una simpatica conclusione: La mezzanotte santa, di Guido Gozzano, letta da molti di noi, insieme a Mario.Una scoperta per alcuni e una riscoperta per altri è stata la figura di Beppe Rosso, di cui riportiamo integralmente la poesia ascoltata: Beppe Rosso Jucundare filia Siohn Jucundare filia Siohn. Esulta anima mia! Viene il giorno di grande luce, sette stelle risplendono per nove notti in cielo. Appena sera i cantici Scioglie alle labbra il cuore E l’infinito nascere Colma di vita i tempi. Gli attimi felici Sciolgono vivo il cantico. Jucundare filia Siohn, ma triste piango il giorno di Natale. Maria Bramardi2019-12-06T19:33:03+01:006 Dicembre 2019| Post correlati